AVVERTENZE!!!
Questo post potrebbe condurvi a siti con
immagini cruente e a video il cui contenuto scioccante e disturbante
è tuttavia accessibile facilmente a
tutti voi con pochi click.
Sarà dunque solo la vostra curiosità a
completare il brivido nascosto nella parte oscura del web.
Ma se siete giunti fin qui, avrete già letto la Parte I
Gli androidi sognano pecore elettriche?
Non risolveremo mai questo arcano di Philip K. Dick nemmeno dopo aver visto mille volte Blade Runner ma scommetto che molti di voi hanno
paura dei manichini.
Ve lo devo confessare...
Ho una fifa blu dei manichini, specie se gli manca un pezzo.
Rabbrividisco di fronte a quelle mani indefinite, quegli occhi
vacui, quella fissità che una volta da bambino, ci potrei giurare, almeno per
un istante non è stata così fissa...
L' Automatonofobia è la paura ingiustificata di
oggetti antropomorfi e può manifestarsi nelle sue varianti di sindrome di
Firenze o di Stendhal se ci si trova di fronte ad opere d'arte o come sindrome
di Gerusalemme se si manifesta di fronte all'arte sacra.
Se avete di questi sentimenti, non continuate.
Potreste essere spinti dalla vostra curiosità e andare al di là di
un limite che non riuscireste a sopportare.
Oppure andiamo per gradi.
Piccole e continue scariche di adrenalina renderanno tutto più
sopportabile.
Blade Runner, di Ridley Scott, 1982. Soggetto di Philip K. Dick, ispirato al racconto del 1979 di William S. Burroughs |
Un primo piano su
una donna bianchissima, seduta immobile al tavolo da pranzo, risalente al 2006.
Il video è in loop e la parte iniziale gira al contrario.
Alla fine del video, la donna finisce con la testa nel piatto, dopo aver detto con voce metallica "There is nothing".
E' una donna vera? Un automa? E' viva o morta? Che significa tutto questo?
Alla rete è bastato solo un minuto di girato per tessere storie al limite dell'inverosimile, scaturite a seguito di milioni di click su youtube, commenti e discussioni nei forum e nelle chat.
In realtà si tratta di un video sperimentale di David B. Earle, un professionista della comunicazione, direttore artistico e copywriter che si è detto divertito dalle teorie di cospirazione e ai "significati nascosti" che hanno fatto da contorno al suo inquietante filmato. "Quando ne ho l'opportunità, ho i soldi, una troupe di talento e una buona idea- dichiara Earle nel suo sito- mi piace fare dei piccoli film sperimentali. Molti di questi sono di un genere che persino a me da fastidio guardare- ammette Earle, tuttavia ogni tanto i miei film riscuotono larghi consensi". E come dargli torto?
I feel fantastic o Tara the Android sposta il nonsense su un livello più alto.
E alimenta il fenomeno delle Creepypasta, le leggende metropolitane della rete, nate con il solo scopo di generare paura e disagio. Non a caso, il canale del video si chiama creepyblog, dove leggiamo molti dettagli. L'autore dell'automa che canta con voce metallica "I feel fantastic! Hey! Hey! Hey! si rifà al mito di Pigmalione, lo scultore greco che chiese ad Afrodite di tramutare in carne la statua di cui si era innamorato.
In rete però si parla subito di follia omicida: il video è stato girato da un killer che si è pentito e ha costruito un simulacro della sua vittima, sepolta nel giardino inquadrato alla fine.
Tara the Android in tutta onestà non si avvicina affatto alla perfezione della Galatea del mito greco, piuttosto sembra un Pinocchio malriuscito che ci viene presentato come un'opera d'arte.
E con pochi click scopriamo la pagina di John Bergeron, progettista e realizzatore dell'automa ma anche compositore e autore delle "musiche", regista e montatore del video, altro che killer!
Ma che cosa aveva in mente il nostro John?
Forse voleva realizzare la sua donna dei sogni e avviarla alla carriera di pop star.
Immagino che volesse trarre ispirazione dalla modella del film Simone con Al Pacino o dalla splendida Kelly LeBrock del film La donna esplosiva.
Non si hanno notizie di Tara e di John dal febbraio 2006 e questo non lo sapremo mai... Che peccato!
Il video è in loop e la parte iniziale gira al contrario.
Alla fine del video, la donna finisce con la testa nel piatto, dopo aver detto con voce metallica "There is nothing".
E' una donna vera? Un automa? E' viva o morta? Che significa tutto questo?
Alla rete è bastato solo un minuto di girato per tessere storie al limite dell'inverosimile, scaturite a seguito di milioni di click su youtube, commenti e discussioni nei forum e nelle chat.
In realtà si tratta di un video sperimentale di David B. Earle, un professionista della comunicazione, direttore artistico e copywriter che si è detto divertito dalle teorie di cospirazione e ai "significati nascosti" che hanno fatto da contorno al suo inquietante filmato. "Quando ne ho l'opportunità, ho i soldi, una troupe di talento e una buona idea- dichiara Earle nel suo sito- mi piace fare dei piccoli film sperimentali. Molti di questi sono di un genere che persino a me da fastidio guardare- ammette Earle, tuttavia ogni tanto i miei film riscuotono larghi consensi". E come dargli torto?
I feel fantastic o Tara the Android sposta il nonsense su un livello più alto.
E alimenta il fenomeno delle Creepypasta, le leggende metropolitane della rete, nate con il solo scopo di generare paura e disagio. Non a caso, il canale del video si chiama creepyblog, dove leggiamo molti dettagli. L'autore dell'automa che canta con voce metallica "I feel fantastic! Hey! Hey! Hey! si rifà al mito di Pigmalione, lo scultore greco che chiese ad Afrodite di tramutare in carne la statua di cui si era innamorato.
In rete però si parla subito di follia omicida: il video è stato girato da un killer che si è pentito e ha costruito un simulacro della sua vittima, sepolta nel giardino inquadrato alla fine.
Tara the Android in tutta onestà non si avvicina affatto alla perfezione della Galatea del mito greco, piuttosto sembra un Pinocchio malriuscito che ci viene presentato come un'opera d'arte.
E con pochi click scopriamo la pagina di John Bergeron, progettista e realizzatore dell'automa ma anche compositore e autore delle "musiche", regista e montatore del video, altro che killer!
Ma che cosa aveva in mente il nostro John?
Forse voleva realizzare la sua donna dei sogni e avviarla alla carriera di pop star.
Immagino che volesse trarre ispirazione dalla modella del film Simone con Al Pacino o dalla splendida Kelly LeBrock del film La donna esplosiva.
Non si hanno notizie di Tara e di John dal febbraio 2006 e questo non lo sapremo mai... Che peccato!
Weird Science (La donna esplosiva) di John Hughes Usa 1985.
Siete ancora lì? E allora andiamo fino in fondo a questa
escalation...
Shaye Saint John è senza ombra di dubbio una delle cose più
disturbanti e scioccanti che abbia mai avuto occasione di vedere su youtube. Un
amico mi aveva fatto sentire un chitarrista che mi era piaciuto molto: "Sai
che suona con una maschera sulla faccia?" Mi disse. E tanto è bastato
ad accendere la mia curiosità. Mi stava ovviamente parlando di Buckethead, ma quando andai
sulla rete senza ricordarne il nome e lo cercai come "chitarrista
mascherato" incappai nel canale youtube di Shaye e vidi uno dei suoi
video. Come molto spesso accade, alla ricerca di ulteriori
informazioni su Shaye, trovai il suo sito e un tremito
mi corse lungo la schiena solo a sentire la sua voce nelle cuffie.
Leggendo qua e là ho scoperto la classica creepypasta: Shaye era una modella
sopravvissuta ad un terribile incidente in cui aveva perso le mani, le gambe ed
era rimasta sfigurata in volto. Aveva perciò ricostruito il suo corpo
mutilato con parti di manichini recuperati qua e la. Lo choc e i farmaci
avevano compromesso anche il suo stato mentale ed emotivo ma non le impedivano
di avere uno spazio sulla rete.
In
realtà dietro a queste produzioni low cost, c'era Eric Fournier, un
artista del collettivo California Institute of Abnormalart, già
esponente della cultura punk e metal del 1980 dell'area di Bloomington,
Indiana. In giovinezza era stato esponente del gruppo The Blood Farmers e
degli Skelegore poi si era unito ad un gruppo di arti visive
californiano.
Fournier è morto il 25 febbraio 2010 all'età di 42 anni a causa dell' alcool.
In questo momento,
se guarderete sulla colonna alla destra di youtube, dopo aver visto un paio
dei video che vi ho suggerito, vi accorgerete che la rete ve ne sta
consigliando sicuramente di più strani.
Non li guardate. |
Nessun commento:
Posta un commento