sabato 30 gennaio 2016

It's a wonderful life...reprise

A pochi giorni dalla pubblicazione del primo post "It's a wonderful life"  un triste aggiornamento.

Paul Kantner (28 gen. 2016)
Chitarra ritmica, voce e co-fondatore dei Jefferson Airplane e successivamente dei Jefferson Starship è stato un anarchico e sostenitore della controcultura nata a San Francisco nell'estate del 1967, la famosa "summer of love".
    Si è battuto per anni strenuamente per sostenere la legalizzazione della marijuana: "La cocaina è un fiasco-ha dichiarato in una lunga intervista nel 1986- è una droga tossica che trasforma le persone in cretini."
Ed era contrario anche all'alcool e ai farmaci:" L'alcool è probabilmente la droga peggiore- continuava nell'intervista-verità- e man mano che si invecchia, si comprendono pù cose sulla vita in generale e ci si rende conto che i farmaci non ti aiutano, soprattutto se ne abusi".
    Kantner si batté per la causa delle droghe naturali anche dopo una forte emorraggia cerebrale che lo colpì nell'ottobre del 1980.
Fu il suo secondo "colpo di testa" dopo quello ricevuto in un incidente di moto, 20 anni prima: "Ho preso un albero a 80 km orari e per poco non mi sono staccato la testa- disse scherzando sull'accaduto- "per un periodo ho avuto pure una piastra sul cranio" . Fortunatamente, come costatarono i medici, il foro lasciato da quella piastra abbassò la pressione interna della scatola cranica salvando Kantner per la seconda volta.
    Nel 1969 ebbe una storia d'amore con Grace Slick voce dei Jefferson Airplane da cui nacque China, la figlia della coppia hippie denominata dal Rolling Stone "Jhon e Yoko psichedelici".
    "White rabbit", la canzone manifesto del rock psichedelico pur essendo un bolero, è la perfetta sintesi della filosofia del gruppo.
Potete ascoltarla nel celebre spezzone della vasca da bagno del film "Paura e delirio a Las Vegas".
   Nel film potete ritrovare proprio i Jefferson Airplane al completo che suonano "Somebody to love".
La scena, in cui compare anche l'autore del libro da cui è tratto il film, è ambientata nel 1965 e girata in un locale di San Francisco chiamato Matrix, proprio il locale in cui i Jefferson Airplane fecero il loro esordio in una serata del lontano 1965.

 


venerdì 29 gennaio 2016

Il buio oltre il web... Parte I


AVVERTENZE!!!
Questo post potrebbe condurvi a siti con immagini cruente e a video il cui contenuto scioccante e disturbante
 è tuttavia accessibile facilmente a tutti voi con pochi click. 
Sarà dunque solo la vostra curiosità a  completare il brivido nascosto nella parte oscura del web. 

Rotten, i gatti in bottiglia e la morte online

    Nel 1997 quando avevo la metà dei miei anni, internet non era né veloce né interessante.
Non c'era la musica online, solo stucchevoli file midi e si compravano ancora le audiocassette per posta; online non c'erano i videoclip che andavano sulla "heavy rotation" di Mtv e per fortuna la seconda stagione di X-Files ci dava qualcosa in cui credere su Italia uno.
Il social media che andava forte era "punto.it" una chat tramite il blocco note di word.
E gli sms si pagavano ancora molto cari. 

    Tuttavia a cercare bene online c'era qualcosa di interessante che destava stupore, curiosità e insieme disgusto. 
I suoi aficionados ne andavano fieri e reclutavano nuove schiere di intrepidi navigatori. 
Ciò che tutti noi volevamo guardare e che, dopo averlo visto, almeno la metà non ne avrebbe più voluto sentir neanche parlare, era quel capolavoro di decadenza di Rotten. 
Il sito americano assicura "un archivio di illustrazioni disturbanti" e "pura cattiveria dal 1996".
A completare il quadro, sulla home page troneggia il Tristo Mietitore e un claim promettente: "quando l'inferno sarà pieno, la morte camminerà sulla terra",  preso in prestito da Zombi di George Romero.
E da allora, il sito continua a mantenere le sue promesse con gallerie a dir poco rivoltanti.
Le scene più soft riguardano gli arresti delle celebrità.
Poi si passa a quelle dei cadaveri eccellenti, come quello della Black Dahlia.
E l'escalation va fino agli orrori medici, amputazioni, esumazioni e disastri vari, il tutto condito da descrizioni ciniche e titoli dall'ironia quasi fuori luogo.
    Cosa rende Rotten davvero interessante, vi starete chiedendo.
Personalmente, la parte migliore è la sezione storica.
E' ricca di elementi fortiani, ovvero di quegli episodi particolari, strani e assurdi come quelli raccolti da Charles Fort ne "Il libro dei Dannati" edito per la prima volta nel 1919.
Fort è stato uno dei pionieri delle pseudoscienze, gli studi sui fenomeni paranormali, inconsueti e apparentemente inspiegabili come le piogge di rane, strane creature volanti, coincidenze, poltergeist, oopart e tutto ciò che sfugge al controllo della "scienza ortodossa e convenzionale" 
Ad esempio nella "Today in Rotten history", aggiornata periodicamente, si può risalire alle "storie marce" dal passato, quali l'auto-amputazione dell'orecchio sinistro di Van Gogh e le sue conseguenze.
Gustoso, vero?

    Più o meno dello stesso periodo la storia dei Bonsai Kitten.
Un sito ancora oggi attivo e rivelatosi poi una bufala architettata da un gruppo di studenti del Mit, prometteva di recapitare in tutto il mondo un gattino imbottigliato e cresciuto con un processo simile a quello delle piante miniaturizzate in vaso secondo le usanze orientali.
La notizia, prima di essere smascherata, rimbalzò su riviste e giornali e scatenò le ire degli animalisti.
Tutto questo durò delle settimane e strano a dirsi, posso giurare che più di qualcuno di mia conoscenza avrebbe pagato qualunque cifra pur di avere il suo gattino sotto vetro.

   In apertura vi ho parlato di audiocassette, ma chi di voi non ricorda le videocassette e le videocamere formato Vhs? Il formato Vhs, ormai in disuso dal 1999, oltre ad essere ricordato insieme al floppy disc come il supporto magnetico più brutto mai realizzato, mi riporta alla mente la vicenda di Ricardo Lopez, lo stalker di Bjork. 
Il triste epilogo di questa vicenda risalente al settembre 1996, insieme allo sventato tentativo di omicidio della cantante è il suicidio di Lopez, pubblicato in integrale e senza alcuna censura. Si può trovare online insieme ai farneticanti spezzoni dei suoi video diari, registrati in vhs e chissà per quale meccanismo passati dalle mani di Scotland Yard e l'Fbi a quelle di milioni di utenti di youtube.
    Per concludere in bellezza e sempre in tema funerario, puoi votare il tuo morto preferito nel sito Il morto del mese, dove trapassati celebri e defunti Vip si sfidano a colpi di clic per continuare la loro celebrità anche dopo il passaggio allo stato orizzontale perenne.
Cinismo, sarcasmo e cattivo gusto imperano ma aiutano a sdrammatizzare. Interessanti le sezioni dedicate a miss e mister morto, la sezione mortorio in continuo aggiornamento e l'esclusivo club Unione amici della morte. 












mercoledì 27 gennaio 2016

It's a wonderful life

    "Non voglio andare in paradiso. L'inferno è molto meglio. Pensa alle persone interessanti che potresti incontrare laggiu" Freddie Mercury, intervista del 1985.
Alcuni di noi sono travolti dal dolore di queste perdite, permettetemi un piccolo omaggio.

Lemmy Kilmister  (28 dic. 2015)
    Alto, barcollante e cupo. Baffi prussiani che celavano a malapena due vistosi porri sulla guancia. Si metteva sull'attenti contro l'asta del suo microfono, altissima. Basso Rickenbacker d'ordinanza, infilato in un Marshall a tutto volume e fuzz.
"We are Motorhead and we play rock and roll!" urlava con la sua voce roca all'inizio delle performance.
Si dice che fumasse due pacchetti di sigarette al giorno, accompagnate da due bottiglie di Jack. E speedball.
Collezionista di articoli militari nazisti, su youtube lo potete persino vedere in alta uniforme da SS alla guida del suo carrarmato tedesco.

David Bowie (10 gen. 2016)
    Bowie è un tramite per altre dimensioni.
Il suo manifestarsi corporeo è come quello di un fluido che prende forma solo attraverso l'arte.
    I suoi occhi spaiati sono due portali verso gli "infiniti", creature ultraterrene descritte nel 1974 a Burroughs nella celebre intervista per il Rolling Stone.
    Il suo mutare continuo è l'unica soluzione per sfuggire alle creature di luce che lo hanno abbandonato sul pianeta Terra.
Oggi la sua stella è nera.
Sono venuti a riprenderselo.


Glenn Frey (18 gen. 2016)
    La sdolcinata e melodiosa ballad "Hotel California", dall'omonimo album degli Eagles del 1976 nasconde una storia tetra di sangue e maledizione, degna del migliore Stephen King.
    E' il tramonto su una highway californiana e un guidatore solitario in preda agli effetti dell'erba vede la luce di un lontano Motel.
Lo riceve una donna attraente che gli accende una candela e gli indica la sua camera, alla fine di un buio e lungo corridoio.
Qui lo straniero avverte delle voci, come in un jingle pubblicitario: "Benvenuti all'Hotel California, un posto così carino, un posto così accogliente. C'è sempre posto all'Hotel e puoi trovarci aperti tutto l'anno"
Ancora incantato dalla donna, l'uomo cerca di togliersela dalla mente:"sarà la tipica californiana tutta gioielli e auto di lusso- pensava tra sé e sé- una con tanti amanti giovani conosciuti ai festini nelle ville".
    Per conciliare il sonno, ha bisogno di bere e chiama il servizio in camera:"non serviamo alcolici da almeno 7 anni, signore" gli rispondono. Quando finalmente si addormenta, proprio nel cuore della notte, sente di nuovo l'eco di quelle inquietanti voci lontane e si sveglia.
Non appena apre gli occhi, si vede riflesso agli specchi appesi sul soffitto. E' nella camera di quella donna dell'ingresso. Lei gli versa dello champagne rosè e con aria seducente gli dice:"Qui siamo tutti prigionieri dei nostri capricci (o vizi)". Intanto nella stanza del Padrone si sono tutti radunati per una macabra festa. Tutti lo hanno pugnalato con le loro lame d'acciaio ma non sono riusciti ad uccidere la Bestia.
    L' uomo in preda al panico si da alla fuga:" l'ultima cosa che ricordo è che stavo correndo verso la porta- dice in prima persona- dovevo tornare indietro da dove ero venuto". Ma il portiere di notte  lo ferma subito:"Rilassati, qui siamo programmati per accogliere- gli fa beffardo- Potrai fare il check out quando vuoi ma non ti lasceremo più partire da qui"

Jimmy Bain (24 gen. 2016)
    Assoldato nella formazione storica dei Rainbow di Ritchie Blackmoore, Jimmy Bain partecipa ai progetti solisti di Phil Lynott dei Thin Lizzy, poi incide e suona in due tour con Gary Moore, infine con i Dio di Ronnie James. Ma anche i rocker hanno un cuore.
    Nell'estate del 1977 durante il Reading Rock Festival ebbe una storia d'amore con una giovane nobile inglese. Lady Sophie, figlia del sesto Marchese di Bute John Crichton-Stuart, un ricco benefattore e mecenate scozzese, il quale però non aveva in simpatia i musicisti rock, tanto da aver cacciato i Rolling Stones dal suo Castello di Cardiff dopo una loro performance.
    Ma per amore di sua figlia, il marchese volle conoscere il fidanzato, il quale dichiarò alla stampa di non avere affatto alcuna intenzione di sposare la giovane Lady: "Vogliamo solo spassarcela" disse ai rotocalchi. E così fu.
Il fidanzamento di Jimmy e Lady Sophie non fu lungo e nemmeno il ventennale matrimonio del Marchese con la prima moglie Nicole riuscì a superare quell'estate 1977. Coincidenze? Non credo proprio...

Black (26 gen.2016)
    Nonostante l'arrangiamento e il sound piuttosto datato, questa hit è riuscita a durare più di trent'anni, rinfrescata di tanto in tanto da una cover. In Italia quella poco convincente di Zucchero si affianca a quella più groovy di Giuliano Palma e la più recente versione è dei torinesi Perturbazione.
 L'andamento raggae in levare, la voce malinconica e il sassofono, insieme al ciuffo e al trench di Black sono tutti segni degli anni 80 e di quella wonderful life dei tempi che furono.

martedì 26 gennaio 2016

E' proprio necessario?

Non legge più nessuno.
E c'è ancora qualcuno che scrive?
Per anni ho scritto a mano.
Catturavo porzioni di realtà per raccontarle sulla stampa.
Comprimevo i fatti in stringhe asciutte.
Ma non mi sentivo abbastanza rapido e diretto.
O meglio, la stampa non lo era più.
Le esperienze già viaggiavano alla velocità del pensiero e con esse i fatti.
"A cosa stai pensando?" è la domanda che ci fa Facebook.
Ma tutti noi lo usiamo per distrarci, al massimo ficcando il naso negli affari altrui.
E mentre cerchiamo di non fare caso alla realtà, essa accade.
Così perdiamo di vista sfumature, odori, millimetri, gocce, farfalle, gatti, occhi.
Le cerchiamo invece nei pixel dei nostri schermi digitali.
Ma è tutto così effimero, volatile.
Le parole sembrano non avere più il giusto peso, le foto non si contano più.

"Word Falling, Photo Falling" è l'esplosivo mantra di W.S. Burroughs
che mi rimbomba nella mente di fronte allo scorrere di centinaia di post. 
Tutte le vostre realtà a portata di mano.
Eppure così effimere e irraggiungibili.
Possibile che conosca i vostri "pensieri" ma non sappia come la pensate?
E che vi veda più sullo schermo che in giro per strada?
Non scrive più nessuno.
E c'è ancora qualcuno che legge?
Allora io voglio aprire un blog.
Per tornare a scrivere dove qualcuno vorrà tornare a leggere.
E tu, a cosa stai pensando?